top of page

3_Diario di un diarroico nervoso cronico - calcolo del REDI (Rischio Effettivo di Defecazione Improvvisa)

  • Immagine del redattore: Alberto Eugenio Liboni
    Alberto Eugenio Liboni
  • 24 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Non si deve pensare che la diarrea sia un evento casuale o puramente patologico, può essere interpretata come un fenomeno dotato di una propria regolarità interna, persino calcolabile – ho provato a spiegare alla mia dottoressa questo principio, prima che si mettesse a ridere.


Ogni diarroico esperto — categoria antropologica sottovalutata ma di altissimo valore empirico — conosce bene il cosiddetto coefficiente di prevedibilità circostanziale della diarrea (CPC), ovvero la misura della probabilità che un determinato contesto alimentare o emotivo conduca a un episodio di cacata accelerata.


Il CPC si esprime su una scala compresa tra 0 e 1, dove:

  • 0 rappresenta la condizione di totale neutralità intestinale (riso in bianco, patate lesse, serenità emotiva);

  • 1 indica la cacata immediata, ossia la risposta fisiologica istantanea e imperdonabile del corpo di fronte a uno stimolo noto.


Per esempio, se un individuo intollerante al lattosio consuma un gelato al matcha preparato con latte intero nella stazione di Shinjuku a Tokyo, l’esperienza empirica suggerisce un CPC di 0.9: il tempo medio di latenza tra il primo boccone e la deflagrazione intestinale si colloca tra i cinque e i sette minuti, con margine d’errore minimo.


Il CPC non si limita tuttavia al piano alimentare. È influenzato da molteplici fattori: il livello di stress, la pressione sociale, la temperatura ambientale, e — non ultimo — l’effetto placebo indotto dall’autoconvincimento (“No, oggi non mi cacherò sotto”).Tutti questi elementi contribuiscono a definire un quadro probabilistico complesso, in cui la diarrea smette di essere un incidente e diventa un fenomeno didattico.


ree

Come in ogni modello fisico, il fenomeno diarroico non può essere isolato dal contesto spaziale – ricordiamoci il dettaglio della stazione della metropolitana di Shinjuku a Tokyo, una delle più grandi e intrigate del mondo. La sola prevedibilità dell’evento non garantisce, infatti, la possibilità di gestirlo in modo sicuro. Per questo motivo, allo studio del CPC va affiancato un secondo parametro: il Fattore di Prossimità del Bagno (FPB).


Il FPB quantifica la distanza — fisica ma anche psicologica — tra il soggetto e il suo punto di evacuazione disponibile. È espresso su scala logaritmica inversa: più lontano è il bagno, maggiore sarà la percezione di rischio.


Si definiscono i seguenti valori di riferimento:

  • FPB = 1, bagno disponibile entro 10 metri o 15 secondi di corsa (condizione di serenità intestinale).

  • FPB = 0 → assenza totale di bagno (condizione di panico escrementale imminente).


L’interazione tra CPC e FPB genera un indice composito noto come REDI (Rischio Effettivo di Defecazione Improvvisa), calcolabile con la seguente formula empirica:


REDI = CPC × (1 − FPB)


Esempio pratico: il Rischio Effettivo di Defecazione Improvvisa dopo un gelato al matcha di latte intero dentro la labirintica stazione di Shinjuku a Tokyo è così calcolato: il coefficiente di prevedibilità circostanziale della cacata è di 0.9, molto elevato dato dallo stimolo del gelato freddo di latte intero; il fattore di prossimità del bagno, poi, decisamente basso, con estrema difficoltà a individuarlo tra le 38 uscite possibile della metro.


REDI Shinjuku = 0.9 x (1– 0.1) = 0.8. Un valore altissimo se si pensa che il massimo è, appunto, 1.


Facciamola breve: ogni diarroico naviga dunque tra due coordinate fondamentali, il tempo dell’urgenza e lo spazio della possibilità. E nel punto d’incontro tra i due — dove la necessità si scontra con l’architettura — si manifesta l’essenza più autentica del vivere contemporaneo: quella di chi non chiede di evitare la catastrofe, ma soltanto di arrivare in tempo.




Post recenti

Mostra tutti
2_Diario di un diarroico nervoso cronico

Mi sono svegliato e non avevo una gran fame. In cucina ho preso una banana e me la sono trangugiato. Niente caffè, niente tè. Due bicchieri d’acqua perché mi dico di essere disidratato.

 
 
 
Diario di un diarroico nervoso cronico

Oggi mi sono svegliato con una crisi di nervi. Sono andato in bagno, e ho fatto una scarica di diarrea. La mia dottoressa mi dice che le due cose – il nervoso e la diarrea – sono collegate. Grazie car

 
 
 

Commenti


bottom of page